ORMEZZANO

Tanti affermano che io sia mezzo matto, ma se voi aveste incontrato sul cammino della Vs vita la metà delle traversie e dei dispiaceri da me sopportati a quest’ora sareste morti, rimorti, stramorti, dieci volte al manicomio. Vi devo narrare le vicende legate al Molino dell’avvocato che avevo ereditato da mio padre e che ebbi l’idea di convertire in uno stabilimento industriale. Appena rientrato dal servizio militare modificai il salto d’acqua e i motori idraulici, da 18 a 32 m d’altezza. Nei primi anni l’azienda andava discretamente bene ma venne poi la crisi e siccome le disgrazie non vengono mai da sole ecco che razza di tegola doveva cadermi in capo. Una notte un tale che non posso nominare, ma che da qualche anno brucia nelle fiamme dell’inferno, si introdusse nel mio locale e accoltellinò barbaramente catene d’ordito e tessuti in corso di esecuzione. E’ da notare che il vandalo scelse i tessuti di un dato articolo in concorrenza con le sue mani impugnanti il coltello. Come lo so? Lo so perché lasciò tracce di cera, quella che servì ad illuminarlo, sul biglietto accompagnante il lavoro, risparmiò sei telai su venti in opera. Non fu tanto grave il danno diretto quanto quello indiretto. Il gran disgusto mi costrinse subito a vendere la metà dei miei telai, persi soldi e mi scoraggiai, come sviluppare l’industria in un ambiente di briganti? E poi un incendio tempo dopo distrusse la tessitura del Molino dell’Avvocato, il fabbricato venne in parte ricostruito ma presto decisi di andarmene in America e di vendere le macchine. Quando tornai avevo superato il disgusto dell’accoltellinamento e investii tutte le mie risorse per riattivare la mia azienda industriale ma l’uragano del 27 mi portò via ponti e strade intorno al Molino… Ditemi allora se quello che ho passato io lo aveste passato voi non sareste andati 10 volte al manicomio?

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