
Una rondine fa primavera?
Il nuovo racconto della Luisona…
Ohi, ciau!
Son di nuovo qui, eh!
Anche se non è che ho tanto tempo, stavolta…
No, lo so, dite bene, voi, io non ne ho mai tanto, di tempo.
Ma adesso anche meno.
Come sarebbe, perché??
Tì, ma lo sapete in che stagione siamo?
Siamo quasi in primavera, ohi!
Infatti le rondini che fanno primavera non sono ancora arrivate… avran trovato traffico… intanto io lavoro, e per le rondini… spetiamo un po’ e poi arriveranno anche loro!
Eh lo so, che per voi che state in città vi sembra solo che potete abbassare un po’ il riscaldamento, che potete uscire col cappottino leggero, che prima di arrivare a casa dal lavoro vi fermate a farvi l’aperitivo… beh, vi fermavate, là… vedi, cosa vuol dire stare in campagna? Io prima non l’ho mai fatto, l’aperitivo, e adesso che non si può fare, mica la sento, la mancanza! Tüta questiun d’abitüdine!
Per noi delle valli, delle campagne, la primavera è un momento clou. E’ inutile che mi guardiate così, sembra solo che io non sia studiata, ma le cose le so anche io! E poi lo sapete, no, che il mio Berto sta in Francia… è lui che mi dice sempre “adesso non posso parlare, è un momento clou”… è da lì che ho capito che quando hai tanto da fare è un momento clou.
Comunque.
La primavera è il momento in cui la natura si risveglia, questo è chiaro, no?
Eh, ma se noi non ci svegliamo prima della primavera, rischiamo di arrivare impreparati!
Ve l’ho detto, lo so, che fra le tante cose che c’ho da fare io c’è l’orto. Che a definirlo “orto”, tutto il terreno che coltivo io, fa perfino ridere. Comincio a camminarci dentro alle sei del mattino e quand’è mezzogiorno sono arrivata solo a metà!
Eh, alle sei del mattino. Ma solo dopo che ho già munto la mia Berta, eh!
Adesso, per dire, ho appena finito di piantare le patate. Ma no che non pianto i semi, delle patate…! Prendo quelle vecchie, che hanno già i büt… ussignùr, che se non vi parlo in italiano non capite… i germogli, no?, le taglio a metà e poi le interro. Meglio farlo quando la luna è calante, e quando non fa più tanto freddo, come in questi giorni. E già questo è un lavoro che porta via del tempo, tì! Devi preparare il terreno, la terra che sta sotto devi portarla sopra per farle prendere aria, poi mica le metti giù a caso, ci deve essere una distanza giusta, tra una e l’altra, che sennò si danno fastidio…un po’ come quando fate la coda al supermercato voi, adesso… non vi dicono sempre di rispettare la distanza di sicurezza?
E ben, anche la verdura c’ha le sue “distanze di sicurezza”. Per vivere meglio, in pratica.
Anche gli asparagi, per dire. A voi vi sembra che quando li andate a comprare in mazzi, tenuti insieme con un lastico, sia tutto facile. Eh già, cari miei… Il terreno per gli asparagi è speciale, perché insieme alla terra io ci metto dentro dei pezzi di cuoio, di legno, delle pietre… nono, cari miei, non faccio porcherie! E’ che gli asparagi hanno bisogno di un terreno che faccia circolare bene l’aria, e allora se ci metti dentro anche delle robe che interrompono la compattezza, arrivo al risultato. Avevo lì una cintura del Berto che era tutta smangiassata, allora l’ho tagliata in pezzetti piccoli., e l’ho mescolata alla terra. Per dire.
E poi devo mettere i bastoni e montare la rete bianca per far rampiare i fagioli, i fagiolini e i piselli. Piantarli, li pianto poi a inizio aprile. Ma almeno arrivo preparata.
Anche di insalata, ne metto un bel po’. Metto la riccia, le lattughe, la scarola… Che almeno quando mi faccio un grilletto di insalata, c’è dentro un bel po’ di colore. Un grilletto, una ciotola, dai… non fate i suflìn.
Dite un po’, a voi vi piace la bagna caôda? Lo so, che vi piace, anche se vi sento sempre dire che è un cibo antisociale… è per la vostra (e anche la mia!) bagna caôda, che metto sempre anche tanto aglio! L’aglio è un toccasana! Altro che antibiotici… io con l’aglio risolvo tutto! Mai preso un antibiotico, io! Uno spicchio d’aglio al giorno leva il medico di torno. E non fate tanto gli spiritosi, non è vero che il medico da me non viene per colpa del mio alito…
Al fondo dell’orto c’ho anche la serra. I piantini dei pomodori e dei peperoni li ho già quasi pronti, quand’è poi metà maggio li metto in terra, per adesso sono protetti. I pomodori sono perfetti, contro i radicali liberi! (Questa qua l’ho imparata da poco… prima pensavo che chi diceva così ce l’avesse con quelli del Partito…)
E poi…
E poi mica posso contarvi tutto!
Anzi, vi faccio una proposta. Quando avete un weekend libero, quando potrete circolare… venite su a darmi una mano!
Nono, io non faccio come i cantanti che hanno le vigne e vi fanno pagare perp andare a fare la vendemmia da loro. Ma dime ti… vieni a lavorare da me e ti faccio anche pagare??? Ci va del coraggio, eh…
Nono, venite su, lavorate con me, vi metto a sgranare i piselli, a raccogliere le fragole, poi dopo mangiamo tutti insieme. Cosa ne dite?
“Godere dei frutti del proprio lavoro”, è questo qua, il senso.
Lavarsi le mani dopo che ce le siamo sporcate dà soddisfazione, sapete?
Facciamo così. Mi faccio fare un doodle per le presenze dalla figlia dell’Angiolina (ve l’ho detto, che sono avanti, io!) e poi ci organizziamo per i turni, va’ ben?
Adesso vado, che c’ho le galline che reclamano.
Ciau né, alla prossima!