
La Luisona e la rinascita
(il racconto e il podcast)
Ohi, ciau!
State bene? Avete mangiato tanto, né, in questi giorni?
Eh, vi ho lasciati tranquilli perché sapevo che nelle feste magari almeno in due o tre riuscivate a trovarvi, anche solo su Zoom… e allora non volevo disturbare.
Ma non pensate che non vi ho pensato eh!
Che bel mese, né, che è aprile?
Ah, a me mi riempie il cuore.
Vedere che c’è le foglie sugli alberi, vedere tanti fiori nei campi, e le rundule che tornano a fare il nido… ma voi che state in città, ve ne accorgete anche voi, o no?
Aprile è un po’ il mese della rinascita, giusto? E infatti di solito Pasqua cade in questo mese. A me quando Pasqua viene a marzo non mi sembra neanche Pasqua, per dire.
Adesso non son più tanto andata, perché non c’ho mai tempo… lo sapete, ormai, no?
Ma quando ero più giovane quello che mi piaceva tanto era ‘l dì dal ravieul.
Né che non sapete cos’è?
Quante cose vi insegno io!
‘l dì dal ravieul sarebbe la Pasquetta, perché la merenda nei prati la chiamavamo “’l ravieul”. Adesso non state lì a chiedermi perché, che non è che so proprio tutto. Però che bei momenti, quelli lì.
Partivamo in tre o quattro famiglie, qualcuno portava i tavolini e le sedie, e un altro i pintoni di vino, e tutti portavamo qualcosa da mangiare, e anche le cuerte, si capisce, che le sedie per noi piccoli mica c’erano. Campà per tera, e via andare!
Poi si partiva con la griglia, che tanto la legna andavamo a cercarla noi bocia e facevamo a gara a chi ne trovava di più… poi, dopo, Renato, Giuseppe e Mario erano gli addetti alle costine, che sembrava facessero tutto loro e invece il segreto era tutto nella marinatura dove le mamme avevano lasciato la carne per tutta la notte, altro che balle.
Alla fine avevamo del grasso delle costine fin sul naso, perché mica portavamo le posate… vuoi mettere la soddisfazione di mangiare con le mani, che a casa non ce lo lasciavano mai fare?
Eh… bei ricordi, oh già.
Io portavo sempre l’uovo di cioccolato. Cosa ridete? Ce l’avevamo anche noi, mica è una novità! Anzi, è proprio una tradizione antica, addirittura del Medioevo! Poi, ogni posto ha le sue varianti, là…
A me era mia nonna che mi regalava sempre l’uovo.
Lei aveva una certa dimestichezza, con le uova, e soprattutto con le galline! Ah, io ho imparato da lei!
Sì, noi avevamo delle galline che tenevamo soprattutto per le uova, perché per le galline che facevano i pulcini ci voleva… il gallo, ci voleva! Mio nonno ne aveva comprato uno americano, pensava di aver fatto un affare… invece quello lì mi aveva presa di mira e appena mettevo piede in cortile, da qualunque parte si trovasse, partiva di corsa e veniva a beccarmi il c…, il sederino, là! Altro che fargli fare i pulcini, disgrasià…
Così mia nonna andava a comprare i pulcini in cascina, che erano già bell’e che fatti.
Ne comprava una ventina, e poi li metteva tutti nella stessa gabbia, che crescessero ancora un po’, ecco.
Ogni tanto ce n’era almeno uno che lo vedevi che non era proprio tanto in forma… un po’ gnecco, insomma. E io mi preoccupavo, avevo paura che… ecco… si girasse con i gambetti in aria!
E allora ci pensava mia nonna. Prendeva un cucchiaino di zucchero, ci versava sopra un goccio di vino, poi acchiappava il pulcino storto e glielo infilava dritto nel becco. Tì, tempo niente il pulcino partiva come una scheggia in giro per la gabbia, che anche gli altri lo guardavano straniti e capivi che si dicevano “ma non era quello che stava male, quello lì??”
In pratica, mia nonna risuscitava i moribondi!
E potevo mica non raccontarvela a Pasqua, ‘sta storia qui?
E voi? Rinascete anche voi?
Ve lo prendete un po’ di tempo per fare dei progetti?
Non è che dovete sempre tirare tutto per aria, eh… le cose che vi vengono bene continuate a farle, mi raccomando… ma ogni tanto provate anche a fare una roba nuova, ecco.
Io adesso vado a lavorare un po’ nell’orto, come faccio sempre… ma quest’anno… ho deciso che pianto… tenetevi forte, eh… le angurie!!!
Che shock, né?
Ma lo faccio per voi, sapete?
Così quando venite a aiutarmi a raccogliere i pomodori, a merenda ne tagliamo una!
E poi facciamo la gara di sputo dei semi! A mitraglietta, si capisce!
Vado. Ciau né, ci vediamo!
Ascolta il podcast!