I RICORDI DELL’ANGIOLETTA

C’era una volta a Cavaglià – A) i mulini ad acqua – B)nell’800 funzionavano i mulini ad acqua che sfruttavano la roggia che nasce in regione Mulinasse ai confini tra Dorzano e Roppolo – C) Nel suo corso il ruscello passava alla cascina Fontone, dove era in funzione il lavatoio comunale Arsulà , ormai in disuso – A) Poi arrivava al molin Neu – B) Poi al mulin dij Torrin-e – C) E faceva girare la grande ruota di legno mettendo in funzione gli ingranaggi e le macine – A)Proseguiva poi verso il Maj, dove si produceva energia per azionare il maglio e lavorare il ferro – B) E per ultimo azionava la ruota del Molin ad Momasson – C) Le ruote di legno dei mulini diventavano spesso luogo di giochi per bambini che si divertivano a scalarle (azione 3 figuranti) – A) A volte capitava che non essendo fissate queste ruote si mettessero in movimento – B)E cosi…si rischiava di finire in acqua o peggio di venir schiacciati! C’era una volta a Cavaglià – La cavagna – “chi c’ha stuia la bagna, al pòrta la cavagna” – D (In basso alla porta) – Chi andava al matrimonio di parenti ed amici e quindi partecipava al pranzo di nozze, alla nascita del primo figlio della coppia, doveva portare la “cavagna”. Un regalo che consisteva in: mezzo chilo di zucchero, un etto di caffè e un etto di grissini. C\’era una volta a Cavagli? : El cavagnin – C) quando d’inverno in cascina si uccideva il maiale e si facevano i salami, ci si dava molto da fare ed era per tutti un gran festa (figurante salamat) – B) la voce circolava in fretta in paese e in quei giorni i giovani aspettavano la sera poi…(3 figuranti) – C) cercando di non far rumore e di non far abbaiare i cani, andavano a mettere un cestino davanti alla porta d’ingresso e scappavano. – D Il padrone di casa riempiva il cestino con salami, salsicce, friciolin, costine, carne, pane, una bottiglia di vino. Fatto questo, rimetteva il cavagnin sulla soglia di casa e si nascondeva per scoprire l’identità dei questuanti – B) Se andava bene, i ragazzi riuscivano a farla franca, portando via la roba per andarla a mangiare in compagnia – C) Se venivano scoperti dovevano entrare in casa e svelare la loro identit? , ma poi potevano portarsi via il cavagnin con tutto il suo ben di Dio C’era una volta a Cavagli? – ij bigat – A) – il giorno di San Marco, 25 aprile, si svolgeva una processione per le strade della campagna per chiedere la benedizione sul raccolto dell’annata, alla processione partecipavano tutte le famiglie al gran completo. Le donne, con il velo e le mani giunte a preghiera, chiedevano una benedizione particolare per “l’esmens dij bigat”, le uova del baco da seta – D) queste uova le mettevano “en sen”, nel seno, in una apposita scatola tra la camicia e la flanella, per farle rimanere al caldo (processione)

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